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Musica

Rising: una storia di rinascita interiore dipinta dalla
scrittura e dal theremin di Lina Gervasi

Esce il videoclip di Rising, il singolo che apre Beyond the Mirror, l’album che ha lanciato Lina Gervasi come compositrice, oltre che come interprete e raffinata thereminista.

Con il supporto alla regia di Filippo Arlotta e la fotografia di Luigi Mingrone, Lina Gervasi e il suo produttore Denis Marino hanno scelto lo scenario delle Grotte della Catanese, ampia e suggestiva formazione lavica avvolta da sempre dal mistero della cupa storia di una donna che pare fosse stata uccisa proprio fra quelle volte da una banda di malfattori; e del bellissimo spazio verde della tenuta di Boscoscuro, incantevole agriturismo situato all’interno del Parco dell’Etna. Due luoghi magici per raccontare una vicenda di profonda rinascita interiore: “Solo quando impariamo ad abbracciare il nostro aspetto interiore più oscuro, solo quando impariamo a saper gestire le nostre paure senza che queste possano prendere il sopravvento su noi stessi, allora siamo coscienti di essere vivi: solo allora tornerà a risplendere la luce che da sempre si trova dentro noi stessi.” Spiega la compositrice ed autrice Lina Gervasi. Al suo fianco, nei doppi panni di autrice e thereminista voce ed effetti, ci sono: il produttore Denis Marino alle programmazioni, Seby Burgio al pianoforte, Emilia Belfiore violino e viola, Alessandro Longo violoncello.

La narrazione e la scelta dei luoghi

Nel suo trattamento narrativo, il videoclip è un affascinante viaggio audio-visivo attraverso il concetto di rinascita interiore, una fusione di simbolismo e contrasti che cattura l’essenza della trasformazione personale. L’intera narrazione si dipana e si svolge tra due scenari distinti che mettono in risalto il contrasto tra chiaro e scuro, tra luce e oscurità, rappresentati rispettivamente da un bosco (Boscoscuro – Ragalna, CT) immerso nell’ombra ma baciato dalla luce del sole che ci offre quel senso di libertà e da un’oscura grotta (Grotte della Catanese – Ragalna, CT). La grotta, con le sue pareti scure e opprimenti, diventa la rappresentazione metaforica dei recessi più oscuri dell’animo umano, l’aspetto più oscuro di noi stessi, un luogo interiore in cui ci si confronta con le proprie paure più profonde, con le incertezze o con le sfide personali più intime. Dall’altra parte, il bosco illuminato e permeato dalla luce dorata del sole, rappresenta la luce, simbolo di rinascita e di speranza ma soprattutto la capacità di superare le sfide e di abbracciare le proprie paure per dare vita alla propria essenza più luminosa. Elemento chiave del video e di questa epica narrazione, è la presenza di una damiera, che rappresenta una sorta di gioco simbolico: una partita a dama, in cui le pedine bianche vincono e trionfano su quelle nere, diventa metafora della vita e riflette l’idea che la luce e la positività possono trionfare sull’oscurità e sulle difficoltà. La penombra e la texture delle rocce contribuiscono a creare un ambiente intriso di mistero e sfida. D’altra parte, il bosco è un capolavoro visivo, con ogni raggio di luce del sole filtrato attraverso gli alberi che danza delicatamente sul terreno e con il senso di libertà provato dall’artista. È un’immagine di bellezza intrinseca, anche nell’oscurità. Tema prevalente del video, quindi, la rappresentazione della vittoria delle forze della luce sull’oscurità: quando impariamo ad abbracciare, gestire, affrontare e superare le avversità e le nostre paure interiori, allora saremo in grado di dare spazio alla nostra essenza più luminosa, una rinascita personale.

I costumi

I due abiti, apparentemente in contrapposizione, sono stati selezionati con attenzione dalla consulente d’immagine dell’artista, Silvana Matarazzo, per mettere in risalto il dualismo della natura umana. Mentre uno è avvolto in tessuti più scuri, l’altro risplende in colori più chiari e in stile fiabesco, enfatizzando visivamente il tema della dualità e dell’equilibrio tra gli opposti. L’abito che simboleggia l’oscurità, realizzato in organza, lungo a caviglia, aggiunge un elemento contrastante al videoclip: la scelta dell’organza, un tessuto trasparente ma al contempo strutturato, crea un effetto visivo che evoca una sorta di velo, rappresentando metaforicamente le paure e le sfide che possono avvolgere ognuno di noi. L’aggiunta di sfumature tendenti al rosa introduce una sottile transizione dal buio all’illuminazione, rivelando una voglia di rinascita e cambiamento. Ai fianchi dell’artista, una rosa in organza nera che sfuma lentamente sul rosa, aggiunge un elemento visivo ricco di significato che simboleggia la complessità delle emozioni e delle sfide che ognuno di noi deve affrontare, la forza interiore che cerca di sbocciare e rappresenta, secondo l’artista, la speranza e il desiderio di rinascita senza scappare ma affrontando le proprie sfide. Il fatto che la rosa sia realizzata in organza aggiunge per l’artista un tocco di trasparenza e leggerezza, sottolineando che dietro l’apparenza oscura c’è una fragilità e una bellezza intrinseca. La Rosa diventa così un punto focale, catturando lo sguardo dello spettatore e trasmettendo un messaggio simbolico iconico. Anche i dettagli dell’altro abito, lungo e morbido, includono elementi simbolici che richiamano la luce, la natura e la rinascita, come fiori che sbocciano lungo il tessuto. In questo modo, l’abito diventa non solo un elemento di moda, ma una rappresentazione visiva dell’idea che la luce, quando abbracciata interiormente, può trasformarsi in qualcosa di fiabesco e incantato. Questo tocco di magia nella scelta dell’abito aggiunge un elemento emozionante e poetico alla narrazione visiva. L’uso del tulle che suggerisce una delicatezza e una sensazione di leggerezza, simboleggiando la luce, è un’aggiunta straordinaria che conferisce un’atmosfera eterea e magica al videoclip. Il tulle, con la sua trasparenza e leggerezza, crea un effetto di sospensione, come se la luce stesse danzando attraverso il tessuto stesso. La sua trama sottile può evocare una sorta di velatura, come se l’abito fosse avvolto in un bagliore sottile e incantevole, indicando la luminosità che emerge dall’interno.

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