Dopo il successo ottenuto in numerose rassegne e festival internazionali, Bassil’Ora, l’intenso racconto della Campagna di Russia vissuto da Giuseppe Bassi oggi centoseienne, torna sul grande schermo venerdì 23 maggio alle ore 21:00 al Palazzo Ghizzoni Nasalli Spazio Limonaia di Piacenza. Il film viene proiettato all’interno della rassegna Riflessi di Storia realizzata da Spazio Tesla in collaborazione con Nel Nuovo Mondo.
Questo documentario nasce dalla testimonianza diretta di Giuseppe Bassi, alpino centenario e tra i pochissimi superstiti ancora in vita della tragica ritirata di Russia. La sua voce, limpida e appassionata, guida lo spettatore in un viaggio nella memoria, fatto di dolore e resistenza, ma anche di umanità e tenerezza.
In occasione della proiezione saranno presenti in sala la regista Rebecca Basso e il montatore Luca Bozzato che incontreranno il pubblico per condividere il processo creativo e produttivo alla base di questo documentario.
Realizzato con una ricca commistione di foto d’archivio, disegni, animazioni e testimonianze, il documentario si arricchisce della presenza dell’attrice Karina Arutyunyan, interprete di Katerina, figura fittizia ma simbolica, una donna di origini russe residente in Italia che rappresenta il ponte tra due mondi un tempo nemici. La sua voce, in contrappunto con quella di Giuseppe, costruisce una narrazione capace di unire memoria personale e collettiva, passato e presente.
La storia si dipana tra la realtà vissuta di Bassi – soldato fatto prigioniero nel 1942 e internato nei durissimi campi sovietici di Tambov, Oranki e Suzdal – e la sensibilità moderna di Katerina, che ci accompagna alla scoperta di una pagina di storia troppo spesso dimenticata.
Il film ha ricevuto numerosi riconoscimenti in festival nazionali e internazionali, tra cui: Premio Confod – Miglior Documentario all’Italian Film Festival di Cardiff, Menzione Speciale della Giuria Critica all’Asti Film Festival, Miglior Montaggio a Inventaunfilm, Miglior Lungo Internazionale all’Anthem Libertarian Film Festival (USA), Miglior Documentario all’Eastern Nigeria Film Festival, Miglior Documentario Italiano al Sicily Film Award, Miglior Documentario al Social Film Festival Artelesia.
Bassil’ora è una produzione Emerafilm con il contributo di Kioene e Regione del Veneto – Por FESR Veneto 2014- 2020 Azione 3.3.2. Interventi a favore della produzione cinematografica, con il sostegno di Pro-Loco di Villanova di Camposampiero, con i patrocini dei Comuni di Villanova di Camposampiero (PD), Pozzuolo del Friuli (UD), dell’U.N.I.R.R. Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia e dell’A.N.A. Associazione Nazionale Alpini.
Il documentario si concentra sulla storia di due personaggi principali, molto vicini emotivamente ma, dal lato formale, opposti. Uno è reale, Giuseppe, così come reale è la sua storia; l’altro invece è inventato, Katerina, in questo modo si mescola il reale alla finzione. Giuseppe Bassi, è un arzillo centenario che ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale sul fronte sovietico: uno dei pochi sopravvissuti della Campagna italiana di Russia. Catturato dai Sovietici nel ’42, imprigionato nei campi di concentramento di Tambov, Oranki e Suzdal, è rientrato in Italia un anno e mezzo dopo la fine della guerra. Il secondo personaggio è invece rappresentato da Katerina, donna di origini russe che abita a Mestre nel veneziano che proprio grazie ai suoi ricordi, ci riporterà al giorno in cui ha conosciuto Giuseppe Bassi. Una donna che con la guerra ha avuto poco a che fare, che ha un vissuto completamente diverso, ma che proviene proprio da quel paese in cui Giuseppe ha vissuto tanta sofferenza.
Giuseppe Bassi è nato a Villanova di Camposampiero nel 1919. Uno dei pochi sopravvissuti della Campagna italiana di Russia. Sottotenente del 120° Reggimento Artiglieria Motorizzata, Divisione Celere, arriva in Russia nel febbraio 1942. Catturato dai Sovietici la vigilia del Natale ’42 ad Arbuzovka, presso la “valle della morte”, viene imprigionato a Tambov, Oranki e poi Suzdal. Il 27 aprile 1946, arriva finalmente l’ora della partenza verso casa e rientrerà in patria, dopo aver respirato il gelo di quattro inverni, nell’estate 1946. Quarantadue mesi trascorsi in un mondo fatto di nulla, pieno solo della peggiore “umanità”. A Villanova la sua vita ha ripreso il proprio corso, ma la sua anima non è più la stessa. Oggi ha 100 anni, una mente lucida, ricordi nitidi e spirito intenso. Grazie alla testimonianza di Giuseppe Bassi la generazione del secolo scorso può ancora incrociare lo sguardo delle generazioni contemporanee.
Karina Arutyunyan : attrice, regista, insegnante, musicista. Nata e cresciuta nell’ex URSS, in Uzbekistan, in una famiglia di artisti e musicisti di origini armeno-ebraiche. Dopo 13 anni di studi musicali si diploma in pianoforte, musicologia e composizione presso la Scuola Statale, specializzata a indirizzo musicale, paritaria al Conservatorio. Decide di intraprendere la carriera teatrale e dopo quattro anni di studio presso l’Istituto Statale dell’Arte e del Teatro si laurea in Arte Drammatica come attrice teatrale e di cinema (il Laboratorio di Mark Weil), specializzandosi in seguito come regista di teatro di prosa e quello musicale.
Ancora durante gli anni dell’Accademia è assunta come attrice nella troupe principale del Teatro Ilkhome, la prima compagnia teatrale indipendente nell’Unione Sovietica, di cui fa parte per dieci anni. Come regista debutta con un testo contemporaneo russo Gisele di O. Mikhailova e a seguire mette in scena L’Avventura di M. Cvetaeva.
E’ la co-fondatrice e docente di recitazione presso la Scuola d’Arte Drammatica del Ilkhome Theater of Mark Weil.
Dal 1999, in seguito alle persecuzione della sua famiglia da parte del governo uzbeko si trasferisce in Italia, dove, ottenendo lo status di rifugiato politico, continua la carriera d’attrice, regista e pedagoga.
Dal 2003 al 2014 è il titolare dei corsi Fondamenti del Teatro e di Regia Teatrale, presso lo IUAV (L’Università dell’Architettura di Venezia, Facoltà di Design e Arti Visive, Corso di Laurea in Arti Visive e dello Spettacolo), da 15 anni è docente di recitazione all’Accademia dei Filodrammatici di Milano e all’Accademia Teatrale Veneta.
Attualmente Emerafilm ha prodotto il film documentario Bassil’Ora; Soli, insieme, il cortometraggio che tratta la tematica degli hikikomori e a breve distribuito nei festival nazionali e internazionali; la serie documentaristica Mongolia Motorbike Marathon (9 episodi da 26’) dal 2019 nelle TV italiane; ha coprodotto il cortometraggio ALEKSIA vincitore nella sezione corti del Rome International Film Festival, del Social World Film Festival e unico corto italiano al Short Film Corner di Cannes 2019; è produttore associato del cortometraggio L’Aurora.