La band
Nel corso di questi anni la formazione si è esibita in numerosi contesti nazionali ed internazionali tra cui le edizioni 2008 e 2009 dell’European Jazz Expo, le edizioni 2009 e 2010 del prestigioso Festival di Verbier, il festival Forma e Poesia nel Jazz 2014, il premio letterario “Giuseppe Dessì”, il festival Cinematografico Cine Incontr’Arti, numerose edizioni del festival di letteratura applicata Marina cafè Noir (collaborando con diversi artisti tra cui Marco Rovelli, Louis Sclavis e Roy Paci), i festival di teatro di Montevecchio e TeatriOgliastra.
Dal 2006 è attiva una collaborazione con il New York Dance Asylum volta a realizzare ogni anno – nell’ambito dell’Jchnusa Festival – un progetto originale con ad artisti Statunitensi del calibro di Victor Seen Yuen, Fred Johnson, Kenny Brawner o Cecilia Smith. Lo stesso New York Dance Asylum nel 2011 ha prodotto il CD “l’Age d’Or” presentato nel corso del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz” di Sant’Anna Arresi e salutato da Franco Fayenz come uno dei migliori dischi jazz dell’anno. Il concerto della serata è stato integralmente trasmesso da Radio tre nella trasmissione “Radio3 Suite”.
Nel 2014 è uscito l’album “la notte che arrivò l’inverno” – 9 storie tratte da “il Maestro e Margherita” di M.A.Bulgakov, allegato al volume illustrato con disegni di Francesco Frongia, ed. Kleiner Flug presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino. Al CD ha collaborato Daniele Sepe, mentre dal lavoro è scaturito uno spettacolo multimediale che oltre alle musiche del gruppo vede protagonista il disegno live di Francesco Frongia e la recitazione di Monica Costigliola. Lo spettacolo è stato proposto in diverse cornici tra cui i festival letterario “Marina Café Noir” ed i festival “ai confini tra Sardegna e Jazz” di Sant’Anna Arresi e “European Jazz Expo 2014”.
Scrivere una musica che sappia essere intensa, profonda e al contempo comprensibile e immediata. Ma anche oltrepassare gli steccati della pur meritevole tradizione tutta italiana di una musica prevalentemente vocale, affidandosi alle potenzialità e alla scommessa espressiva di una scrittura totalmente strumentale. Queste le scommesse e i punti di forza di Musica Ex Machina, un quartetto dal sapore jazz il cui nome ci vuole ricordare come la musica possa essere l’ingrediente che risolve, la magia che dall’alto della sua suggestione regala emozioni e pensieri capaci di cambiarti la vita.
Quattro gli elementi della band: Guido Coraddu al pianoforte, Francesco Bachis tromba e flicorno, Mauro Sanna basso elettrico e Simone Sedda batteria. La loro scrittura ripercorre i generi e li travalica, gioca con ritmi e melodie. Fa del ricercare il proprio specifico modo di improvvisare e costruisce il proprio spettacolo giocando sulla semplicità della struttura ritmica e sulla scioltezza del gioco melodico.
I suoi riferimenti artistici sono grandi come Jaco Pastorius, Michel Camilo o Billy Cobham. Ma anche autori capaci di costruire brani dal perfetto funzionamento come Bach o Bartok, Villa Lobos o Chopin. Che peraltro hanno dedicato le proprie energie spesso alla rilettura delle tradizioni popolari.
Il loro prossimo album, Sfarinati di cereali per alimentazione umana, è una vera e propria dichiarazione di intenti: un’esortazione a tornare agli ingredienti autentici, non sofisticati del fare musica. A scommettere nuovamente sul suonare e nell’improvvisare come atto di libera e consapevole creatività.