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Musica

Una rivoluzione? Senz’altro… Lo sguardo del “Direttore Artistico” e della “Psicologa”

Direttore artistico di Mompeo in Corto e del Premio Poggio Bustone, artista, psicologa e molto altro. Abbiamo voluto sentire la voce di Maria Luisa Lafiandra

1. Carissima, che cambiamenti hanno portato i social nel mondo dello spettacolo?
I social network sono stati una grande ricchezza, permettendo a molti artisti e fans di entrare in contatto come mai prima dell’avvento di questo immediato e diretto metodo di comunicazione. Da un lato è straordinaria la capacità delle nuove piattaforme di riprodurre i filmati e le musiche degli artisti, le loro performance live, cosi da incrementare la possibilità di fruizione, ma soprattutto di condivisione con altre persone. I social network permettono ad oggi di utilizzare i contenuti artistici come mezzo di comunicazione, come prima non accadeva. Voglio dirti cosa provo? Scelgo un brano, un live, una cover di un pezzo che davvero mi rappresenta e lo posto sulle mie pagine web di social network: ecco che cinema, musica, arte… diventano ancora più personalizzabili in un ruolo che dà ai contenuti artistici una dignità ed uno spunto di comunicazione ancora più immediato e profondo, permettendo agli artisti di avere sempre più presenza e ruolo, nella vita dei loro fans.

2. Il digitale sta lentamente trasformando anche i meccanismi delle relazioni provate, il confine fra realtà e immaginazione. Qual è la tua esperienza come utente e come psicologa?
Il digitale credo amplifichi certe realtà, ma credo sia anche giusto fare una differenza tra le nuove generazioni, che stanno crescendo con i social network e le vecchie, che si sono riadattate ai social network.
Per le vecchie generazioni i rapporti umani dal vivo sono già consolidati nella struttura base, per cui i social network vanno ad inserirsi, come strumenti di rapida connessione, ma senza sfalsare la gioia e il senso della vera condivisione face to face. Per le nuove generazioni spesso va invece strutturata una linea in cui la connessione continua venga maturata in modo sano. L’interazione della vita reale deve sempre avere la meglio e il web dovrebbe essere un rafforzativo di certe relazioni umane, utile allo scambio di informazioni, di comunicazione, ma non in modo continuativo. In questo il grande dovere è degli adulti, insegnando alle nuove generazioni l’importanza della vera condivisione, che sia a tavola o in macchina o quando comunque si trascorre del tempo insieme, senza avere un telefonino o un computer di mezzo, che non inquini la bellezza del rapporto umano, fatto di espressioni facciali, odori e quanto altro che è la ricchezza della vita reale, ben oltre il semplice comunicare tipico della vita web. Invece ecco che il web può essere utile per fare ricerche, per comprendere con rapidità un argomento e quindi dare stimoli profondi all’immaginazione e alla creatività, che dal web trovano altri stimoli e contenuti. L’importante è che diventino ricchezza della vita reale.

3. Come pensi potremmo trasformare la rivoluzione del digitale in una risorsa per il mondo della cultura?
La rivoluzione digitale del web è semplice, vincono i contenuti, la qualità dei progetti per la loro sana immediatezza del farsi conoscere. Il punto è che siamo nel mezzo di questa rivoluzione e come tale dobbiamo ancora capirne le conseguenze, perché ci siamo dentro.
I nuovi progetti sono tantissimi, prima c’è stato il boom di Myspace per i musicisti in particolare, poi è arrivato Facebook, che ha portato ad avvicinarsi al web, persone che mai prima avevano toccato un computer, ma che hanno compreso l’utilità di esserci e di comunicarsi tramite le pagine web.
La cultura può sfruttare al meglio l’immediatezza del web, ma siamo ancora nella fase centrale della rivoluzione, che sarà la specificazione dei social network, dove Facebook rimarrà come “generalista”, ma sarà naturalmente affiancata da progetti come CircleMe, dedicati invece alle aree tematiche di interesse, in cui il web sarà uno strumento sempre più rilevante per la fruizione dei contenuti che preferiamo, soprattutto quelli di natura artistica e culturale, per trovare altre persone con comuni interessi e creare collaborazioni o contatti umani più stretti. La cultura può solo trovare grandi benefici dal mondo dei social network, diventando sempre più immediata e diffusa.