Le guerre horrende

le-guerre-horrende-locandina-ita7

 

Regia – Luca Immesi e Giulia Brazzale

Soggetto e sceneggiatura – Livio Pacella, Luca Immesi, Giulia Brazzale

Liberamente tratto da “Le guerre orrende” di Pino Costalunga

Direttore della fotografia – Ivo Lucchin

Montaggio – Giulia Brazzale e Luca Immesi

Compositore –  Michele Menini

Fonico di presa diretta – Marco Zambrano

Costumi – Margherita Brazzale

Effetti speciali digitali – Francesco Gasparotto e Studio Octopus

 

Cast artistico

Livio Pacella, Désirée Giorgetti, Dario Leone, Milton Welsh, Cosimo Cinieri, Anna Bonasso, Fabio Benetti, Simone Longo, Patrizia Laquidara, Francesca Arri, Beatrice Zen

Nazione Italia

Anno di produzione 2017

Lingua Italiano, Tedesco, lingua veneta

Formato di ripresa 5k (Epic)

Formato di proiezione DCP SCOPE

Suono 5.1. – Stereo

Genere Commedia fantastica, dramma

Durata 76 min

Produzione –  Esperimentocinema produttori associati Paolo Sardi e Lorenzo Carvelli

 

Le guerre horrende è il secondo lungometraggio di Luca Immesi e Giulia Brazzale, dopo l’esordio di “Ritual – Una storia psicomagica”, nel cui cast figurava anche il noto regista e scrittore cileno Alejandro Jodorowsky.

Il film è una favola nera di forte ispirazione teatrale liberamente tratta dall’omonima pièce di Pino Costalunga. Il titolo prende spunto da una frase di Machiavelli che per “horrende” intendeva grandi, straordinarie.

La storia narra le vicende del Capitano (Livio Pacella), dello Scudiero (Desireé Giorgetti) e del Soldato (Dario Leone) sullo sfondo della Prima e della Seconda Guerra mondiale, le più cruente che l’umanità abbia finora vissuto.

Una piccola grande storia di umano dolore, di quelle che solo la Guerra sa generare al di là della volontà dei suoi protagonisti e che vuole dipingere l’orrore di tutte le guerre.

“Nell’anniversario dei cento anni dalla fine della Grande Guerra – dichiarano gli autori – ci sembrava doverosa una riflessione sul conflitto, specialmente in questo momento storico pieno di violenza, caos e atmosfera da fine del mondo. La comunità scientifica, non a caso, accosta quest’epoca presente ai momenti più bui della Guerra Fredda. Il Bulletin of atomic scientists, dal 1947, a seconda della situazione mondiale, posiziona una simbolica lancetta più o meno vicino alla mezzanotte, metafora dell’Apocalisse. Ebbene nel 2018 questa lancetta è arrivata a due minuti allo scoccare della mezzanotte. Non accadeva dal 1953, quando si credeva inevitabile un olocausto nucleare tra Stati Uniti e Unione Sovietica”.

Multimedia

Video